Negli Stati Uniti (USA), il giusto processo sostanziale si riferisce a quei diritti che, sebbene non specificatamente menzionati nella Costituzione degli Stati Uniti, sono tuttavia riconosciuti perché “impliciti nel concetto di libertà ordinata”, secondo la Corte Suprema degli Stati Uniti. Ad esempio, molti casi sostanziali di giusto processo discutono del diritto costituzionale alla privacy, anche se la parola privacy non compare nella costituzione. Questi diritti derivano dal quinto e dal quattordicesimo emendamento alla costituzione, che vietano al governo di privare i cittadini della “vita, della libertà o della proprietà, senza un giusto processo legale”. I diritti sostanziali al giusto processo riguardano principalmente le libertà dei cittadini.
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha riconosciuto per la prima volta un giusto processo sostanziale negli anni ‘1930, quando ha annullato le leggi federali sul salario minimo e le leggi sul lavoro minorile sulla base della violazione di una sostanziale “libertà di contratto”. Nei tempi moderni, la Corte Suprema si occupa dei diritti sostanziali del giusto processo in tre aree principali descritte in Stati Uniti contro Carolene Products Co.. Queste aree includono i primi otto emendamenti alla costituzione; diritti relativi al processo politico, come il voto; ei diritti delle “minoranze discrete e insulari”, come i gruppi razziali. Altri diritti sostanziali al giusto processo che la Corte Suprema ha riconosciuto includono il diritto al matrimonio, discusso in Loving v. Virginia; il diritto ad avere figli, discusso in Skinner v. Oklahoma; e il diritto all’istruzione dei propri figli in una lingua straniera, in Meyer v. Nebraska.
Quando si analizza una situazione in cui il governo potrebbe aver violato un diritto sostanziale a un giusto processo, un tribunale chiede innanzitutto se il diritto in questione sia un diritto fondamentale. I diritti fondamentali sono quelli che sono profondamente radicati nella storia o nella tradizione americana. Se il diritto è un diritto fondamentale, il tribunale applica il cosiddetto controllo rigoroso, in cui si chiede se la violazione è strettamente mirata a soddisfare un interesse imperativo del governo. Se il tribunale ritiene che il diritto non sia un diritto fondamentale, applica una revisione su base razionale, che chiede se la violazione del diritto da parte del governo sia razionalmente correlata a un legittimo interesse statale.
Il giusto processo sostanziale è diverso dal giusto processo procedurale. È garantito anche dal quinto e dal quattordicesimo emendamento. Il giusto processo procedurale garantisce il diritto di essere informati sulle attività del governo che potrebbero violare un particolare diritto e l’opportunità di essere ascoltati sulla questione.