Il principio alfabetico afferma che ci sono singole lettere, o combinazioni di lettere, per rappresentare tutti i suoni regolari del discorso. Sotto di esso, i modelli sono prevedibili in modo che un madrelingua della lingua possa leggere o pronunciare parole che altrimenti non gli sono familiari. Il principio alfabetico è la base per le parole scritte di molte lingue, compreso l’inglese.
Il sistema di scrittura con alfabeti è in vigore fin dall’antichità. Il latino e il sanscrito sono tra alcune delle lingue morte più conosciute per utilizzare il principio alfabetico per la scrittura. L’inglese moderno utilizza l’alfabeto latino, creato dai romani e progettato specificamente per l’uso con la lingua latina. In seguito è stato adattato per adattarsi al romantico e ad altre lingue europee.
L’ortografia di una lingua è l’insieme delle regole da seguire quando si mettono insieme parole scritte e pronunce. Alcune lingue hanno un’ortografia singolare, il che significa che c’è un solo suono per ogni lettera dell’alfabeto. L’inglese ha un sistema più complesso e richiede molte lettere per avere diverse possibili pronunce basate sulle combinazioni di lettere che le circondano. Queste complicazioni derivano da una combinazione di fattori, comprese le lettere “avanti” nelle parole di pronunce alterate nel tempo; l’adozione di parole in lingua straniera senza alterazioni ortografiche; e il fatto che ci sono 40 possibili suoni all’interno della lingua e solo 26 lettere per esprimerli.
Il principio alfabetico è discusso più frequentemente in relazione all’insegnamento della lettura precoce. La fonetica insegna ai bambini a riconoscere le relazioni tra lettere e suoni. La ripetizione, la coerenza e un piano solido sono essenziali per insegnare ai bambini a lavorare con facilità all’interno di un sistema alfabetico.
Sono in corso dibattiti sui modi più efficaci per utilizzare il principio alfabetico quando si insegna a leggere ai bambini, poiché il campo dell’educazione alla lettura si espande e viene studiato. La maggior parte degli specialisti della lettura sarebbe d’accordo che è più efficace iniziare presentando ai bambini quelle lettere e quei suoni che creano meno confusione e hanno il più alto tasso di utilizzo regolare. Lettere come “m”, “s”, “t”, “f”, “n” e “r” sono tra quelle studiate per prime. Sono lettere ad alto utilizzo che spesso possono essere pronunciate isolatamente e senza troppe distorsioni.
Una volta che i bambini hanno familiarità con le lettere più semplici, è possibile introdurre lettere e combinazioni più complesse senza confondere gli studenti. Le lettere visivamente difficili come “d”, “p” e “b” vengono in genere dopo. Tra quelli che vengono dopo ci sono lettere come “x” e combinazioni come “th”, “sh” e “gh”.