Un’elisione rimuove una o più lettere in una parola per ridurre il numero di sillabe o per fondere le parole. La lettera mancante viene solitamente sostituita con un apostrofo. Normalmente usate intenzionalmente, le elisioni si vedono frequentemente in certe poesie per mantenere un metro fisso, come il pentametro giambico. Viene anche usato in molte lingue per abbreviare le parole o rendere più facili da pronunciare determinate coppie di parole. Inoltre, è impiegato nel discorso quando la pronuncia delle parole è abbreviata o confusa.
Nella poesia che richiede un metro specifico, o un numero specifico di sillabe accentate in ogni riga, viene comunemente impiegata l’elisione. Generalmente utilizzato per rimuovere una lettera dalla fine o dal centro di una parola, l’elisione può fondere due parole insieme o eliminare una sillaba da una singola parola. Quando si mescolano due parole, la prima parola deve terminare con una vocale e la seconda deve iniziare con una, come in “th’ expanse” per “the expanse”. Se una lettera viene rimossa dal centro di una parola, la lettera può essere una costante o una vocale, come “ne’er” per “mai” o “op’ning” per “opening”.
Molte lingue usano l’elisione per abbreviare o fondere più di una parola al fine di migliorare il flusso delle frasi o accelerare il discorso. Le contrazioni sono uno degli esempi più noti di elisioni, come ad esempio in “won’t” che sta per “will not” in inglese. Sia il “non lo farò” che il “non lo farò” sono grammaticalmente corretti, anche se in alcune scritture formali le contrazioni sono scoraggiate.
In altre lingue, invece, sono necessarie elisioni. Ad esempio, in francese alcune parole vengono mescolate insieme per migliorare il flusso. Se una parola, di solito un pronome o un articolo, termina con una “e” o una “a” e la parola che precede inizia con una vocale, la “e” o la “a” della prima parola viene eliminata e le due parole sono collegate con un apostrofo. Ad esempio, la parola francese per “I” è “je” e la prima persona che compita il verbo “to have” è “ai”. Scrivere, o dire, “je ai”, tuttavia, è grammaticalmente scorretto. Invece, deve essere usata l’elisione: “j’ai”.
Sebbene le elisioni di solito indichino la perdita di una o più lettere con un apostrofo, non tutte le istanze lo fanno. Le elisioni usate nel discorso come risultato di una dialettica o di una pronuncia affrettata spesso combinano semplicemente le parole insieme. Quando questi tipi di elisione sono visti per iscritto, spesso sono rappresentati da nuove parole o non hanno alcun cambiamento nell’ortografia scritta. Ad esempio, la parola “matematica” è spesso abbreviata per omettere il suono “e” centrale quando viene pronunciata, ma è ancora scritta per includerla. In alternativa, la frase “Non lo so”, che contiene già un’elisione, può essere ulteriormente abbreviata nel discorso in “Non lo so”.