La schiavitù era una parte quotidiana della vita in molte parti degli Stati Uniti prima della guerra civile. La fine legale della schiavitù iniziò con la proclamazione di emancipazione nel 1863 e fu seguita dall’aggiunta del 13° emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti nel 1865. Conosciuto come emendamento sulla schiavitù, il 13° emendamento proibisce legalmente la schiavitù o la servitù involontaria tranne quando viene utilizzato come punizione per un crimine.
Gli Stati Uniti, come molte nazioni, sono governati da una costituzione federale che fornisce i principi guida su cui devono essere fondate tutte le leggi. I padri fondatori della Costituzione si resero conto che, mentre i principi enunciati nella Costituzione stessa erano importanti e senza tempo, i futuri cambiamenti nel paese potrebbero richiedere modifiche o integrazioni alla Costituzione. I padri fondatori, quindi, hanno fornito un meccanismo per emendare la Costituzione. Non molto tempo dopo la firma della Costituzione originale, furono aggiunti alla Costituzione i primi dieci emendamenti, ora noti come Carta dei diritti. Nel 1805 furono aggiunti anche l’11° e il 12° emendamento.
Quando la questione della schiavitù iniziò a dividere il paese, i disordini civili si trasformarono in segni di guerra civile. Il Nord era contrario alla schiavitù mentre il Sud, storicamente dipendente dagli schiavi sia dentro che fuori casa, sentiva che la schiavitù era qualcosa che il governo non aveva il diritto di legiferare. Alla fine, undici stati del sud si separarono nel 1860 e si dichiararono Stati Confederati d’America. L’anno successivo, il paese fu coinvolto in una guerra civile in piena regola.
Durante la guerra civile, il presidente Abraham Lincoln fece la proclamazione di emancipazione, che liberò gli schiavi negli stati del sud che avevano tentato di separarsi. La proclamazione di emancipazione è stata fatta in virtù dei poteri di guerra conferiti al presidente in tempo di guerra. Una volta finita la guerra, il presidente Lincoln decise saggiamente che era necessario un vero emendamento sulla schiavitù alla Costituzione a causa della sua preoccupazione che la proclamazione di emancipazione fosse legalmente solo un ordine temporaneo con effetto durante il periodo di guerra. Inoltre, il proclama di emancipazione si rivolgeva solo a dieci stati.
L’emendamento sulla schiavitù è stato presentato al Senato e approvato l’8 aprile 1964. La Camera dei rappresentanti ha impiegato altri nove mesi per deliberare e infine ha approvato anche l’emendamento sulla schiavitù il 31 gennaio 1965. È stato ufficialmente adottato come 13° emendamento nel dicembre del 1865. L’emendamento sulla schiavitù è stato il primo nuovo emendamento alla Costituzione in oltre 60 anni e ha inaugurato un periodo noto come era ricostruzionista.