L’interesse cumulativo è la somma dei pagamenti di interessi effettuati su un prestito nel corso della sua vita o in un determinato periodo di tempo. Viene calcolato dividendo il valore futuro (FV) del prestito per il suo valore attuale (PV) e quindi sottraendo uno. Viene in genere utilizzato per confrontare il costo di due prestiti per determinare quale è più economico. Poiché gli interessi maturati e pagati su determinati strumenti finanziari fruttiferi, come obbligazioni e mutui, sono tassabili o esenti dalle imposte statunitensi, anche l’interesse cumulativo è utile quando arriva il momento di compilare i moduli fiscali statunitensi. A differenza del tasso annuo effettivo (APR), del rendimento percentuale annuo e dei metodi di analisi dei flussi di cassa scontati, l’interesse cumulativo non tiene conto del valore temporale del denaro o dei costi iniziali del prestito, rendendolo una metrica più povera del vero costo economico.
Nel caso di un mutuo convenzionale a tasso fisso, i pagamenti degli interessi rappresentano una percentuale maggiore del totale dei pagamenti mensili all’inizio della vita del prestito e diminuiscono come percentuale del pagamento totale con l’invecchiamento del mutuo. L’interesse cumulativo aumenta in misura decrescente fino a un massimo e poi diminuisce in percentuale della rata totale del mutuo per tutta la durata del prestito; ciò si verifica poiché i pagamenti del capitale costituiscono una percentuale sempre maggiore del pagamento totale. Quando si calcola l’interesse cumulativo, si presume che gli interessi si comportino periodicamente con ogni data di pagamento che segna la fine di uno e l’inizio di un nuovo periodo di capitalizzazione. In generale, la convenzione di mercato prevede l’utilizzo della capitalizzazione annuale per prestiti al consumo e mutui.
Inoltre, il calcolo dell’interesse cumulativo su mutui e prestiti a tasso variabile, che addebitano un tasso di interesse variabile, richiede alcune ipotesi. Il tasso di interesse su tali prestiti viene azzerato periodicamente, come dovrebbe essere chiaramente indicato nei termini del prestito. Quindi, devono essere fatte ipotesi su quali saranno questi futuri tassi di interesse per calcolare l’interesse cumulativo, o qualsiasi metrica di rendimento, tasso o costo per quella materia. Nel calcolo dei TAEG si assume, ad esempio, che il tasso di interesse iniziale prevarrà sulla durata del prestito. I tassi futuri effettivi possono, e spesso lo fanno, differire dai tassi futuri ipotizzati; determinano differenze significative tra ciò che il mutuatario o il prestatore ha inizialmente calcolato come interesse cumulativo e ciò che in effetti risulta essere.
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