Che cos’è Mark to Market Accounting?

La contabilità da mercato a mercato è una pratica commerciale in cui viene valutato il valore delle attività in termini di ciò che tali attività detenerebbero se fossero vendute sul mercato aperto, piuttosto che il loro “valore contabile”. Le attività come titoli, contratti futures e prestiti possono essere tutte valutate con l’uso della contabilità mark to market, e questa tattica presenta sia vantaggi che svantaggi che devono essere attentamente considerati. Come con altre pratiche contabili, una volta che qualcuno inizia a utilizzare la contabilità da mercato a mercato, è obbligato a farlo per il resto del tempo, a meno che non venga ricevuta un’autorizzazione speciale da un’agenzia fiscale. In alcuni casi, le persone sono effettivamente obbligate a utilizzare questa pratica contabile.

Le radici della contabilità mark to market risiedono nel mercato commerciale dei futures, iniziato nel 1800. I commercianti di futures acquistano e vendono contratti per cose che non sono ancora avvenute, come il raccolto primaverile. Il “valore contabile” dell’attività sarebbe il prezzo concordato contrattualmente al momento della vendita. Quando l’attività viene contrassegnata sul mercato, tuttavia, viene valutata sulla base di ciò che accadrebbe se venisse immediatamente venduta sul mercato aperto.

A seconda dello stato del mercato, la contabilità da mark a market può creare una situazione in cui qualcuno sembra avere più denaro di quello che realmente o meno. Lo stesso vale per le aziende che utilizzano la contabilità di mark to market. Il vantaggio della contabilità mark to market è che le persone possono registrare un utile o una perdita senza incorrere effettivamente in un utile o perdita, che può essere utilizzato per ridurre un onere fiscale o per promuovere una società per gli investitori.

Lo svantaggio di questa pratica è che presuppone che il mercato attuale rifletta il valore equo per un’attività. In realtà, questo potrebbe non essere sempre il caso. Una società può acquistare titoli a un prezzo elevato, ad esempio, e aggrapparli a un periodo basso quando sembrano diminuire di valore, solo per venderli a un prezzo più elevato anche in un secondo momento.

Nella crisi economica verificatasi nel 2008, diversi economisti hanno suggerito che la contabilità da mercato a mercato stava giocando un ruolo importante. Dato che le banche sono state costrette a svalutare attività come titoli garantiti da ipoteca e prestiti, il loro “valore” sembrava diminuire agli occhi degli investitori, creando panico. Se non fossero state utilizzate le pratiche contabili di mercato, alcuni economisti ritenevano che le banche in fallimento sarebbero sopravvissute, perché non sarebbero state costrette a scrivere drammaticamente il loro valore nelle relazioni trimestrali.