Un esame muscoloscheletrico è la parte di un esame fisico di routine che valuta la funzione complessiva dei muscoli e delle ossa. L’esame controlla la gamma di movimento del paziente, la forza fisica in diverse parti del corpo e i riflessi. Gli screening muscoloscheletrici di routine possono aiutare a diagnosticare condizioni come la sclerosi multipla e l’artrite nelle loro fasi iniziali.
Esistono diversi tipi di esami muscoloscheletrici che possono essere eseguiti, a seconda delle esigenze del paziente. Un esame di screening di base controlla la funzione generale di un paziente senza disturbi muscoloscheletrici attuali. Se il paziente presenta sintomi di un disturbo, viene eseguito un esame approfondito della specifica regione interessata. I nuovi pazienti che lamentano sintomi muscoloscheletrici multipli e diffusi ricevono in genere una versione approfondita dell’esame di screening di base. I pazienti in trattamento per un disturbo diagnosticato ricevono esami periodici relativi alla specifica regione interessata dalla diagnosi.
L’esame muscoloscheletrico di base non richiede attrezzature speciali, sebbene alcuni medici possano utilizzare strumenti aggiuntivi per facilitare il loro compito. Uno stetoscopio può essere utilizzato per ascoltare i suoni nell’articolazione temporomandibolare (ATM), poiché i suoni di schiocco e stridore possono indicare un disturbo dell’ATM. Uno strumento chiamato goniometro può essere utilizzato per misurare gli angoli delle articolazioni.
Durante un esame muscoloscheletrico, il medico inizia valutando visivamente il raggio di movimento delle articolazioni, sia attivo che passivo. L’esame del range di movimento misura la capacità del paziente di estendere, flettere e ruotare le articolazioni di braccia, gambe, mani, piedi e fianchi. L’intervallo di movimento attivo si riferisce alla capacità di una persona di muovere le articolazioni senza assistenza. L’intervallo di movimento passivo si riferisce all’intervallo quando è assistito da un’altra persona. L’esame visivo cerca anche segni di arrossamento e gonfiore intorno alle articolazioni.
La palpazione, la parte dell’esame muscoloscheletrico in cui il medico esamina il paziente toccando i muscoli e le articolazioni con le dita e i pollici, aiuta a determinare se sono presenti gonfiori o noduli invisibili. I noduli possono indicare la presenza di artrite. La palpazione aiuta anche a determinare se c’è dolore o indolenzimento nelle articolazioni o nell’area circostante.
La colonna vertebrale viene valutata utilizzando la percussione, un metodo in cui il medico tocca parti del corpo, sia con le mani che con uno strumento speciale. I suoni prodotti durante le percussioni possono fornire al medico informazioni sulle dimensioni dell’organo e avvisarlo della presenza di accumulo di liquidi. Il medico nota anche la curvatura della colonna vertebrale e la simmetria delle spalle.
Se vengono rilevate anomalie durante un esame muscoloscheletrico, vengono generalmente richiesti ulteriori test per confermare una diagnosi. L’esame stesso è uno strumento utile per scoprire potenziali problemi, ma non può essere utilizzato da solo per diagnosticare in modo conclusivo le condizioni. Prima di un esame muscoloscheletrico, i pazienti devono informare il proprio medico se hanno sofferto di dolore, gonfiore o indolenzimento e se eventuali attività recenti potrebbero aver contribuito a tali sintomi.