Che cos’è un’Unione economica?

Un’unione economica è un accordo tra due o più nazioni sovrane per coordinare le politiche commerciali. La progressione verso un’unione economica formale in genere comporta diverse fasi di crescente cooperazione tra le nazioni. Gli Stati membri in queste varie fasi condividono comunemente le frontiere terrestri, sebbene vi siano molte eccezioni a questo. I sindacati economici aumentano l’efficienza degli scambi eliminando le barriere commerciali e cooperando sulla politica monetaria.

La prima fase di questo processo prevede la creazione di accordi di libero scambio (ALS). Gli ALS comportano l’eliminazione delle tariffe o tasse d’importazione tra gli Stati membri per incoraggiare il commercio interno. I prodotti originari al di fuori della zona di libero scambio devono essere identificati come tali, poiché ogni Stato membro può avere politiche tariffarie diverse per le merci straniere. Senza questo processo di identificazione, le merci straniere entreranno in genere nella zona di libero scambio attraverso il paese con le tariffe di importazione più basse. Oltre a concordare di identificare questi prodotti stranieri, gli ALS pongono alcune restrizioni agli affari economici degli Stati membri.

Tracciare la fonte di merci straniere può essere una procedura costosa per i membri di un ALS perché richiede una grande quantità di documentazione. L’istituzione di una politica tariffaria esterna comune tra gli Stati membri può porre rimedio a questo problema. Questa si chiama unione doganale ed è la fase successiva verso la piena integrazione economica. I sindacati doganali aumentano l’efficienza degli scambi, ma comportano una minore libertà per gli Stati membri di elaborare le proprie politiche commerciali estere. Poiché il commercio estero è strettamente legato alla politica estera, i sindacati doganali si formano in genere solo tra nazioni con obiettivi di politica estera condivisi.

L’ulteriore aumento dell’efficienza commerciale richiede l’eliminazione di tutti gli ostacoli alla circolazione dei capitali finanziari e del lavoro attraverso i confini tra gli Stati membri. Questa fase del processo verso l’unione economica richiede generalmente un livello considerevole di stretta cooperazione tra i governi. Le qualifiche e le certificazioni dei lavoratori, ad esempio, devono essere armonizzate prima che sia possibile il pendolarismo transfrontaliero. La crescente interdipendenza economica a questo livello richiede spesso che i governi coordinino anche la politica fiscale e monetaria.

Un’unione economica formale può essere istituita formando istituzioni finanziarie multinazionali come banche centrali e altri organismi per regolare il commercio. A questo punto, una valuta comune può essere adottata per aumentare l’efficienza ed eliminare l’incertezza associata ai tassi di cambio. Gli Stati membri coordineranno spesso le aree di sviluppo regionale e la politica dei trasporti per armonizzare ulteriormente il commercio e la crescita. Il più grande esempio moderno di unione economica è l’Eurozona, formata ufficialmente da undici nazioni europee il 1 ° gennaio 1999.