Jezebel è un personaggio menzionato nella Bibbia nel Libro di 1 Re. È una principessa fenicia che diventa la moglie del re israeliano Achab. Jezebel porta il culto di Baal, un dio fenicio, in Israele, facendo arrabbiare i profeti ebrei, e alla fine viene giustiziato.
Un’altra Jezebel appare nel Libro dell’Apocalisse del Nuovo Testamento, ma potrebbe esserle dato quel nome in riferimento al personaggio dell’Antico Testamento. Nella cultura occidentale cristiana, il suo nome si riferisce a una donna malvagia e seducente. Il nome può essere usato come un insulto, o può semplicemente significare che una donna è seducente e seducente, ma non necessariamente malvagia.
Jezebel è ritratta come una donna ingannevole che usa suo marito e poi i suoi figli per ottenere e mantenere il potere su Israele. Oltre a istituire il culto del suo dio in Israele e a far costruire templi in suo onore, è responsabile dell’esecuzione di molti profeti di Geova, il Dio del popolo ebraico che governa. Dopo che Jezebel ha pianificato la morte di un uomo di nome Nabot e dei suoi figli accusandoli ingiustamente di tradimento, in modo che Acab possa prendere possesso della loro vigna, il profeta Elia profetizza la sua morte violenta.
Sopravvive sia Achab che a suo figlio maggiore, Acazia, come regina. Il suo figlio più giovane, Joram, succede al trono, ma viene ucciso da Jehu, che in seguito diventa re d’Israele. Durante la rivolta guidata da Ieu, anche Izebel viene uccisa, adempiendo la profezia di Elia. Viene spinta fuori dalla finestra e il suo cadavere viene mangiato dai cani. Parte della sua reputazione di seduttrice deriva da un verso in 1 Re che descrive la sua applicazione di cosmetici in preparazione alla sua morte.
La Jezebel nell’Apocalisse è una sacerdotessa che istituisce pratiche blasfeme tra i suoi seguaci a Tiatira, nell’odierna Turchia. Alcuni studiosi ritengono che questo passaggio si riferisse a una figura contemporanea che i lettori avrebbero riconosciuto dalla descrizione. Izebel era probabilmente usato come soprannome per indicare la malvagità della donna e il culto di divinità diverse da Yahweh, proprio come il nome è talvolta usato oggi.
Sebbene il termine Jezebel sia stato usato per secoli come insulto nei confronti delle donne viste come immorali o sessualmente minacciose, più recentemente ha perso alcune delle sue connotazioni religiose. Oggi, qualcuno chiamato con questo nome potrebbe essere semplicemente una donna attraente e testarda che prende il controllo della sua sessualità. Gli autori Tom Robbins e Isaac Asimov hanno entrambi offerto punti di vista alternativi su Jezebel nel loro lavoro, suggerendo che la storia biblica è di parte e che era una donna forte che promuoveva il culto del dio del suo popolo e sosteneva i governanti maschi della sua famiglia.