Gli abusivi sono persone che occupano spazi abbandonati o in disuso che non gli appartengono. Per definizione, gli squatter occupano uno spazio senza permesso e il loro status legale in tutto il mondo è spesso controverso. Gli ambienti occupati da queste persone variano, dai magazzini abbandonati nei distretti commerciali alle enormi baraccopoli ai margini delle principali città del mondo in via di sviluppo.
La pratica dello squat è antica. Dal momento in cui le persone hanno rivendicato specifici appezzamenti di terreno e fabbricati, persone senza immobili hanno occupato tali spazi, sia legalmente che illegalmente. Dal punto di vista degli occupanti abusivi, utilizzano lo spazio nel modo più efficiente possibile e ottengono alloggi a basso costo. Dal punto di vista del proprietario, queste persone possono essere viste come una minaccia o una minaccia, soprattutto se contribuiscono al deterioramento di un immobile.
In alcune nazioni, gli abusivi sono protetti dalla legge. Infatti, se le persone possono detenere un pezzo di terra o una casa per un determinato periodo di tempo, possono essere in grado di perseguire l’atto della terra in tribunale, sostenendo di essere i proprietari de facto dello spazio. Ciò è particolarmente vero nei casi in cui le persone apportano miglioramenti o contribuiscono alla manutenzione della proprietà, poiché i loro sforzi indicano un vero impegno per lo spazio.
Molti squatter sostengono che la pratica dello squat dovrebbe essere legalizzata perché dovrebbero essere usati spazi non occupati, piuttosto che lasciarsi marcire. Alcuni residenti hanno valori politici radicali e possono utilizzare spazi occupati per organizzare altri radicali, tenere eventi comunitari o persino per gestire attività commerciali con tendenze radicali. Alcuni squat sono gestiti come collettivi, occupati da numerose persone con successo per decenni. Rivendicando spazio, specialmente nelle aree urbane, alcuni credono che stiano avvantaggiando le persone che li circondano, poiché gli abusivi spesso contribuiscono a migliorare sostanziali gli spazi che occupano.
I proprietari sostengono che l’occupazione abusiva è accompagnata da una serie di problemi legali. Ad esempio, quando gli occupanti occupano un edificio condannato o pericoloso, il proprietario è considerato responsabile per eventuali lesioni, anche se le persone sono lì senza consenso. Questo gruppo è anche percepito come negativo quando si valutano i valori delle proprietà del vicinato e alcune persone credono che la loro presenza aumenti la criminalità, minacci i diritti di proprietà e rappresenti un rischio per se stessi e gli altri. Il danno alla proprietà è un altro rischio, specialmente quando gli occupanti tentano di riscaldare lo spazio con mezzi alternativi o utilizzano tubature che perdono.
L’occupazione abusiva riflette spesso enormi disparità socioeconomiche, come nel caso degli slum costruiti proprio ai confini dei quartieri ricchi. Nelle regioni del mondo in cui l’uso della terra ei diritti degli inquilini sono stati oggetto di accesi contestazioni, l’occupazione abusiva è talvolta utilizzata come forma di protesta. I contadini senza terra, ad esempio, possono prendere il controllo e coltivare terre inutilizzate, sostenendo che il governo dovrebbe concedere loro la terra piuttosto che lasciarla a maggese.