La malattia di Pick è una rara malattia neurodegenerativa che causa l’atrofia, o il deperimento graduale, dei lobi frontali e temporali del cervello, responsabili della cognizione superiore, dell’elaborazione del linguaggio e della vista e della memoria a lungo termine. È caratterizzato dalla distruzione delle cellule nervose nel cervello e dall’accumulo di proteine tau, una proteina normalmente presente nei neuroni del sistema nervoso centrale, in concentrazioni note come “corpi di prelievo”. La malattia di Pick prende il nome dal neurologo e psichiatra tedesco Arnold Pick, che scoprì la patologia nel 1892. Non si sa cosa causi la malattia di Pick, ma non è stata identificata alcuna base genetica.
La malattia di Pick è una delle tante patologie che possono causare degenerazione lobare frontotemporale. Ci sono tre diverse manifestazioni di degenerazione lobare frontotemporale: demenza frontotemporale, afasia progressiva non fluente e demenza semantica. La demenza semantica è meno associata alla malattia di Pick rispetto agli altri sottotipi.
La demenza frontotemporale provoca due tipi di sintomi: sintomi comportamentali e perdita della funzione esecutiva. I sintomi comportamentali possono includere cambiamenti di personalità, apatia ed estrema letargia o comportamenti inappropriati dovuti alla completa disinibizione. Un paziente può diventare incapace di prendersi cura di se stesso o può indulgere in comportamenti rischiosi e socialmente inaccettabili come commenti apertamente sessuali o furti. La perdita della funzione esecutiva è caratterizzata dalla difficoltà nell’eseguire compiti che comportano una pianificazione complessa e spesso si manifesta attraverso la compromissione del linguaggio.
L’afasia progressiva non fluente è un tipo di compromissione del linguaggio in cui il paziente mostra difficoltà a parlare. Questa menomazione può assumere molte forme. Il paziente può presentare aprassia o difficoltà a formare i suoni del linguaggio o può sviluppare una balbuzie. Altre forme possibili includono l’anomia, l’incapacità di ricordare nomi o sostantivi; agrammatismo, ovvero l’incapacità di parlare con il normale ordine delle parole e tempi verbali; e la parafasia fonemica, in cui il paziente usa la consonante o i suoni vocalici sbagliati nel suo discorso. Un paziente con afasia progressiva non fluente può presentare uno o più di questi sintomi e la compromissione peggiora nel tempo.
La demenza semantica è stata descritta per la prima volta da Arnold Pick nel 1904, ma non è causata dalla malattia di Pick tanto spesso quanto le altre due forme di degenerazione lobare frontotemporale. La demenza semantica è caratterizzata dall’incapacità del paziente di ricordare i significati delle parole e dei segnali visivi. Un paziente affetto da demenza semantica può presentare anomia e compromissione della comprensione del discorso degli altri. Potrebbe anche non essere in grado di abbinare immagini semanticamente correlate o chiamare spesso le cose con il nome sbagliato.