Cos’è Ottava Rima?

Un ottava rima è un tipo di verso poetico dall’Italia. Rappresenta un brano in rima di otto righe. È uno dei precursori vitali del sonetto tra cui la canzone e lo strambotto. Il suo primo utilizzo noto risale alla metà del 1300. Si trova per la prima volta nella poesia di Giovani Boccaccio di Certaldo, Toscana.
L’ottava rima ha una struttura definita, ma non una lunghezza o un soggetto definiti. La caratteristica più definita è il suo schema in rima. Tutti gli ottava rima sono lunghi otto versi, con il primo, il terzo e il quinto che rimano tra loro. Anche la seconda, la quarta e la sesta riga rimano tra loro, ma sono una rima diversa rispetto ai numeri dispari. Gli ultimi due versi, il settimo e l’ottavo, formano un distico in rima che dà al poema generale uno schema abababcc.

Un gran numero di poesie di ottava rima impiega il pentametro giambico, sebbene possano essere usati altri tipi di metro. Il pentametro giambico è composto da 10 sillabe divise in cinque piedi. Un piede è un’unità di base del metro poetico. La prima sillaba di ogni piede non è accentata e la seconda è accentata. Questo produce un effetto da-DUM, da-DUM.

Le poesie che utilizzano questo schema in rima possono includere un numero infinito di versi. Le poesie lunghe tendono a essere suddivise in canti, che sono l’equivalente poetico di un capitolo. I canti possono essere trovati in poesie come la “Divina Commedia” di Dante Aligheri. Questi tipi di poesie erano spesso usati per poesie romanze medievali e finte epopee.

I primi esempi conosciuti dell’ottava rima furono scritti da Giovanni Boccaccio nel 1340. I suoi primi due esempi di forma poetica furono “Il Filostato” e “Teseida”. Filostato è un poema di otto canti sull’amore tra Troilo, figlio del re di Troia Priamo, e Cressida. Teseida riguarda il triangolo amoroso tra Palemone, Arcita ed Emilia. Entrambe le poesie hanno ispirato l’opera successiva di Geoffrey Chaucer, “The Canterbury Tales”.

Ottava rima è apparsa per la prima volta in inglese nel XVI secolo durante il regno della regina Elisabetta I d’Inghilterra. Percy Shelley, Lord Byron e William Wordsworth erano noti utilizzatori della forma poetica. Il “Don Juan” di Lord Byron utilizza l’ottava rima come struttura principale. William Butler Yeats lo ha anche impiegato in molte delle sue poesie tra cui “Among School Children” e un verso della sua poesia “Sailing to Byzantium” riassume abilmente lo stile:

“Non è un paese per vecchi. Il giovane

L’uno nelle braccia dell’altro, uccelli sugli alberi

— Quelle generazioni morenti — al loro canto,

Le cascate dei salmoni, i mari pieni di sgombri,

Pesce, carne o pollame lodano per tutta l’estate

Tutto ciò che è generato, nasce e muore.

Catturato in quella musica sensuale tutta negligenza

Monumenti dell’intelletto invecchiato”.