Cos’è una cisti del plesso coroideo?

Una cisti del plesso coroideo è una cisti che può crescere nel cervello di un feto durante lo sviluppo. Sono più comunemente osservati nel secondo e terzo trimestre di gravidanza e possono essere rilevati tramite un’ecografia. La comparsa di una cisti del plesso coroideo generalmente non è motivo di allarme, ma queste cisti a volte indicano un aumento del rischio di sindrome di Down.

Il plesso coroideo del cervello è una piccola area vicino alla porzione medio-bassa dell’organo che produce il liquido spinale cerebrale. Questo fluido circonda il cervello e il midollo spinale, fungendo da tampone fisico e immunologico per proteggere queste strutture da lesioni, infezioni e infiammazioni. Nel cervello, questo fluido è essenziale per un altro motivo: fornisce al cervello una misura di galleggiamento, che gli consente di sopportare il proprio peso.

All’interno del plesso coroideo ci sono strati di vasi sanguigni e cellule che producono fluido. Quando il fluido viene prodotto, scorre dal plesso coroideo e circola intorno all’organo e al midollo spinale. In un feto in via di sviluppo, le cisti possono svilupparsi nel plesso coroideo quando il fluido è intrappolato all’interno di strati di cellule. Si pensa anche che gli adulti abbiano spesso una o più cisti. Sia nei feti che negli adulti, le cisti sono innocue e non influenzano in alcun modo lo sviluppo fisico o cognitivo, la capacità di apprendimento o la salute. In un feto in via di sviluppo, una cisti del plesso coroideo è quasi sempre temporanea e scompare durante il terzo trimestre.

Le cisti del plesso coroideo sono relativamente comuni. Circa l’XNUMX% dei feti nel secondo e nel terzo trimestre ha una cisti del plesso coroideo che può essere rilevata tramite un’ecografia. Anche se le cisti stesse sono innocue, esiste un legame tra la comparsa di queste cisti e alcuni disturbi genetici.

Se un feto ha una cisti del plesso coroideo e la donna incinta ha alcuni altri fattori di rischio, generalmente sarà raccomandata per l’amniocentesi. In questo test, un piccolo campione di liquido amniotico viene rimosso dall’utero. Le cellule fetali possono essere rimosse da questo fluido e testate per malattie genetiche come la sindrome di Down e la trisomia 18, una malattia in cui un feto ha tre copie del cromosoma 18. Il principale fattore di rischio per entrambi questi disturbi genetici è l’età della gestante donna, con il rischio che aumenta man mano che una donna invecchia. Ci sono anche prove che suggeriscono che anche l’aumento dell’età del padre sia un fattore di rischio.