Potremmo non essere unici al 100%, ma siamo abbastanza vicini. La possibilità che qualcuno condivida le tue esatte impronte digitali è di circa 1 su 64 miliardi. Questa stima è stata calcolata da Sir Francis Galton, cugino di Charles Darwin, nel 1888. Le tecniche utilizzate da Galton per identificare le caratteristiche delle impronte digitali, note come Dettagli di Galton, sono ancora utilizzate oggi.
Solo i fatti, signora:
La polizia argentina sono stati i primi funzionari ad avviare file di impronte digitali basati sui dettagli di Galton.
Juan Vucetich, un membro delle forze di polizia argentine, è stato il primo a identificare un criminale sulla base dell’identificazione delle impronte digitali: ha identificato una donna che aveva ucciso i suoi figli e in seguito si era tagliata la gola per provare a dare la colpa a qualcun altro. Vucetich l’ha beccata perché ha lasciato un’impronta insanguinata sullo stipite di una porta.
Le impronte digitali delle scene del crimine risultano in più sospetti identificati e prove giudiziarie rispetto a tutte le altre analisi forensi messe insieme.
Le impronte e le impronte dei piedi sono uniche come le impronte digitali e sono spesso utilizzate anche come caratteristiche identificative.
Le impronte digitali possono rivelare l’uso di droghe: gli oli secreti e lasciati nell’impronta contengono residui di qualsiasi sostanza possa essere presente nel corpo.