La poesia metafisica è definita come la poesia risalente al 17° secolo in Gran Bretagna che ha uno stile astratto ed etereo. Tale poesia usava una varietà di forme e strutture, ma impiegava stili simili. Il termine fu coniato per la prima volta da John Dryden nel 1693 quando descrisse un poema di John Donne che influiva sul “metafisico”. Fu poi reso popolare da Samuel Johnson nel 1781.
La poesia è stata descritta da Aristotele, nella sua “Poetica”, come una descrizione delle emozioni. Questo è stato confrontato con la prosa, che descriveva fatti e azioni. La poesia non deve aderire a vincoli così ristretti; infatti, la poesia descrittiva e la poesia epica vanno contro le idee di Aristotele e descrivono eventi o cose. La poesia metafisica, di tutti i tipi, vira non solo verso l’emozione, ma verso idee emotive dell’astratto. Non sono interessati alla guerra o all’amore, ma al mondo in un senso non scientifico.
I poeti lirici del diciassettesimo secolo diedero origine all’idea della poesia metafisica in Gran Bretagna. Il 1600 fu un periodo complicato e in rapido movimento per la Gran Bretagna. Cominciò con la fusione di Inghilterra e Scozia sotto il re Giacomo. Il secolo ha visto anche l’unico periodo repubblicano della Gran Bretagna, la guerra civile, l’ascesa di minoranze religiose e l’espansione della scienza. È stato un secolo di Samuel Pepys, John Milton e Isaac Newton.
C’erano molte caratteristiche mostrate dai poeti metafisici. In primo luogo, le loro poesie mostravano grande arguzia. Hanno anche ignorato la sperimentazione strutturale per concentrarsi sullo stile e sul tema. Alcuni erano inclini all’astrazione iperbolica, mentre altri si muovevano verso il neoplatonismo e la perfezione della bellezza. Georg Lukács vedeva la poesia metafisica come una prefigurazione dell’esistenzialismo.
La caratteristica più importante era la presunzione metafisica. La presunzione è una metafora allungata che utilizza idee più concettuali e astratte rispetto a una normale metafora. Le metafore normali sostituiscono una storia o un oggetto con un’altra storia o oggetto facilmente identificabile. Nonostante il cambiamento superficiale, il significato interiore rimane lo stesso. I poeti metafisici, invece, facevano paragoni quasi forzati: ad esempio dicendo che “l’amore è una tavola che ha bisogno di lavorazione e di una buona lucidatura”.
John Donne fu uno dei più importanti poeti metafisici del suo tempo. Le sue poesie ruotavano attorno alla sua spiritualità interiore, all’analisi psicologica e al realismo sessuale. Le sue poesie includono “The Flea”. Altri famosi poeti metafisici includono Henry Vaughn e George Herbert.
Un altro esempio di poesia metafisica è Andrew Marvell. È meglio conosciuto per “To His Coy Mistress”, ma ha anche scritto poesie metafisiche. In “On a Dew Drop”, usa la frase “così l’anima, quella goccia” per confrontare una goccia di rugiada con l’anima umana.