Che cos’è il canone occidentale?

Il termine canone occidentale è più spesso usato per riferirsi a un corpo di letteratura che si ritiene abbia avuto la maggiore influenza sulla cultura occidentale. Comprende poesia, narrativa e teatro, filosofia, saggi e opere autobiografiche. In un senso più ampio, il canone si riferisce alle più grandi opere d’arte e musica e rappresenta la convinzione che le opere in esso incluse abbiano plasmato e definito la civiltà occidentale. L’insegnamento del canone è un caposaldo delle università occidentali e della trasmissione del sapere e del patrimonio culturale. Le opere nel canone sono quelle senza le quali la borsa di studio non avrebbe contesto.

La parola canone ha origini ecclesiastiche e fu usata per la prima volta per indicare scritti sacri. Significa anche uno standard a cui sono tenuti tutti gli altri lavori. Il canone occidentale implica l’esistenza di persone qualificate per prendere decisioni su ciò che appartiene al canone e perché. Questa è stata tradizionalmente la funzione delle università e dei loro studiosi. L’accademia è un ambiente in cui gli studiosi possono dedicare il loro tempo allo studio delle opere artistiche e dei loro significati, e consente di spiegare e trasmettere il canone alle generazioni successive.

In che cosa consiste il canone occidentale, almeno per quanto riguarda le opere più antiche della cultura occidentale, non sembra porre alcuna difficoltà. Non c’è dubbio se le opere di Platone, Shakespeare, Cervantes e Dante ne facciano parte. Il motivo per cui alcune opere sono incluse può avere una varietà di spiegazioni. Uno è semplicemente la bellezza dell’opera e il suo valore estetico, il suo sforzo di perfezione espressiva. Altre opere possono avere una tale originalità da rappresentare un salto di qualità nell’uso del linguaggio o un modo di percepire il mondo.

Esempi di questi salti possono essere trovati in diversi scrittori di epoche diverse. Questi artisti sembrano sapere esattamente cosa stanno cercando di realizzare con il loro lavoro e il suo contributo alla loro cultura. A Shakespeare è attribuito il merito di aver cambiato per sempre la natura dell’espressione del dialogo e del pensiero interno. James Joyce in un certo senso ha cambiato il modo in cui le persone pensano al modo in cui pensano. Il suo commento riferito a suo fratello secondo cui il suo lavoro “avrebbe tenuto occupati gli studiosi per i prossimi 200 anni” era accurato.

Un altro modo in cui un’opera può entrare a far parte del canone occidentale ha a che fare con il rapporto dell’artista con la società. Molti grandi scrittori sono considerati ricercatori della verità, a volte escludendo tutti gli altri valori. Lo scrittore non parla al lettore come un essere sociale, ma come una persona sola con se stessa. È l’espressione di questa ricerca della verità che può indurre la cultura più ampia a riesaminare i propri valori e ripensare la natura e lo scopo dell’esistenza umana.