Il metodo della cantillazione si è sviluppato nel corso di secoli di devozione ebraica. Conosciuti anche come “trope”, “ta’amim”, “neginot” o semplicemente “accento”, i segni di cantillazione consentono ai lettori di testi sacri di porre la giusta enfasi e tono sulle sillabe corrette, conferendo alla lettura un fondamento simile a un canto. La pratica può aiutare gli anglofoni moderni ad adattarsi alle pronunce complicate delle antiche scritture della Torah o rendere l’intero processo ancora più complicato.
Questa cantilazione simile a un mantra ha luogo solo per le letture ebraiche dell’Antico Testamento e dei testi associati. Durante un bar o bat mitzvah, all’età di 13 anni, i giovani devoti ebrei devono recitare i loro primi versi di cantillazione ai presenti. Proviene da una sezione della Torah chiamata Haftarah, o “prendersi congedo”.
All’udire la cantilazione, l’ascoltatore nota le varie intonazioni offerte dalle parole. Le sillabe salgono, scendono, fanno una pausa o si estendono secondo i segni sulle varie consonanti nel testo. Questi segni forniscono le informazioni sull’accentuazione o l’enfasi, ma i dati sul tono generale sono forniti nel modo in cui le brevi sequenze di frasi sono organizzate e rientrate, in particolare in relazione alle frasi circostanti.
La cantillazione in gruppo non procederà nella stessa tonalità musicale, come nel caso della notazione musicale. Ma la cantilazione di un gruppo dell’ebraico antico sarà in grado di seguire la stessa pronuncia e costruzione poetica che conferisce particolare enfasi a temi o avvenimenti importanti. Una variazione di questo sistema può essere trovata nella numerazione cristiana e nella disposizione dei salmi. In molte religioni degli emisferi occidentali e orientali, le cantillazioni sono considerate semplicemente un’altra forma del mantra, una preghiera parlata intesa a evocare sentimenti religiosi.
Bisogna ascoltare la cantillazione per comprendere veramente la varietà di segni che devono essere impiegati correttamente. Quando l’oratore incontra una pashta, o virgola dall’aspetto verticale, diminuirà di tono dalla prima sillaba alla successiva. Con un geresh, una virgola girata nella direzione verticale opposta, l’altoparlante aumenterà di tono.
Ci sono quasi 30 tipi di segni di cantillazione in stile punteggiatura che si possono incontrare nella Torah o in altri testi ebraici. Alcuni possono essere complicati, come il segno di due punti, o zaqef qaton, che richiede due sillabe con lo stesso tono e altezza, seguite da una cascata di note sulle due sillabe successive. Per padroneggiarli tutti, sarebbe utile consultare un tutorial audio come quello offerto online dal Temple Emanu-El a San Jose, California.