Che cos’è la craniologia?

La craniologia è lo studio delle differenze di proporzione, dimensione e forma del cranio, o cranio. Chiamata anche frenologia, affonda le sue radici nel XVIII secolo, quando si credeva che il carattere di una persona potesse essere rivelato dalla forma del suo cranio. Un tempo la craniologia era considerata una pratica importante negli studi di antropologia.
Sviluppato da Franz Joseph Gall, un medico tedesco, la craniologia si basa sulla premessa che il cervello stesso è un organo della mente. Durante questo periodo di tempo, era credenza comune che le diverse capacità mentali di un individuo fossero tenute in alcove separate e ordinate all’interno della corteccia cerebrale. Si diceva che la composizione del cranio di una persona indicasse la dimensione di ciascuna facoltà, e quindi quanto di un certo tratto possedesse quella persona. Un craniologo esaminerebbe attentamente un cranio, identificando varie depressioni e protuberanze e fornire una diagnosi della personalità di quella persona.

Oggi si pensa che la craniologia sia una pseudoscienza. Sebbene i craniologi possano affermare che si tratta di una pratica scientifica, in realtà non si attiene a standard accettabili di metodologia scientifica. Alcuni scienziati hanno persino respinto lo studio come pseudoscienza sin dal suo inizio. Tuttavia, ciò non ha impedito che venisse utilizzato in molte teorie e pratiche della psichiatria e delle neuroscienze.

Le pratiche antropologiche specializzate nello studio delle caratteristiche della testa per fare previsioni sulla personalità non si limitano alla craniologia. La craniometria comporta la misurazione delle ossa del cranio, mentre la fisionomia è lo studio delle caratteristiche facciali. Ognuna di queste discipline afferma di essere in grado di prevedere tratti o intelligenza attraverso i propri studi. Queste pratiche sono anche ampiamente respinte come ciarlatanerie dagli scienziati moderni.

Questi campi sono stati utilizzati principalmente nell’antropologia fisica durante il XIX e il XX secolo. Il loro uso era fortemente politico, fornendo giustificazione per la segregazione razziale basata sulla diversa composizione cranica di ogni razza. Georges Vacher de Lapouge, un eminente antologo francese, era particolarmente favorevole a tale razzismo. Ha creato una gerarchia della razza umana, sperando di instillare un ordine sociale fisso.

In seguito al suo utilizzo da parte dei suprematisti bianchi all’inizio del XX secolo, molti scienziati hanno presentato prove contrarie per confutare queste nozioni. L’uso di tali teorie per creare la divisione razziale è considerato sia immorale che non scientifico. Sia gli scienziati che gli storici moderni continuano a studiare la craniologia e i suoi studi correlati come promemoria del tipo di effetti che l’uso improprio della scienza può causare.