Che cos’è la rosolia?

La rosolia è una malattia virale infettiva, ma lieve, caratterizzata da un’eruzione eruttiva che inizia sul viso e si diffonde lungo il resto del corpo. Nella maggior parte dei casi, la malattia è relativamente innocua, con tutti i sintomi che scompaiono dopo circa una settimana, lasciando il paziente con un’immunità permanente. Tuttavia, nelle donne in gravidanza, la malattia può causare gravi difetti alla nascita o aborto spontaneo se contratta nel primo trimestre.

La malattia è causata dalla diffusione delle secrezioni dal naso e dalla gola di un paziente infetto. Questa scarica porta un carico di rubivirus, l’agente virale responsabile dell’infezione. I sintomi potrebbero non manifestarsi fino a un mese, poiché il virus si riproduce nel corpo. L’eruzione cutanea è di solito il primo segno e il paziente può anche manifestare febbre e dolori articolari. Entro tre giorni, l’eruzione cutanea è scomparsa, portando alcune persone a riferirsi alla malattia come “il morbillo dei tre giorni”. In alcuni casi, i pazienti avvertono dolori articolari persistenti a causa dell’infezione da rosolia.

La parola “rosolia” deriva dalla parola latina per “rosso”, un riferimento all’eruzione distintiva che accompagna l’infezione. Può anche essere chiamato morbillo tedesco ed è stato tradizionalmente associato all’infanzia, poiché la maggior parte dei pazienti ha contratto l’infezione da giovani, permettendo loro di resistervi da adulti. Gli adulti senza immunità, ovviamente, sperimenterebbero i sintomi conclamati della rosolia se fossero esposti, ma questi sintomi di solito non sarebbero pericolosi.

Fortunatamente, un vaccino per la rosolia è stato sviluppato nel 1969 e i bambini vengono regolarmente vaccinati nella maggior parte dei paesi del primo mondo. Le donne che stanno prendendo in considerazione la gravidanza potrebbero voler considerare di chiedere ai loro medici di prendere un titolo per assicurarsi di avere una popolazione sana di anticorpi contro la malattia. Poiché la condizione è altamente contagiosa, i viaggiatori potrebbero essere a rischio quando visitano nazioni con politiche di vaccinazione meno rigorose e in questo caso potrebbero essere raccomandati booster.

Nel raro caso in cui qualcuno contragga la rosolia, di solito si lascia che la malattia faccia il suo corso. I professionisti medici possono chiedere al paziente di rimanere a casa, in modo che non esponga gli altri, in particolare le donne incinte, alla malattia. In alcuni casi, l’aspirina può essere somministrata per combattere il dolore articolare; in caso contrario, non viene somministrato alcun trattamento se non la raccomandazione di mantenersi ben idratati e al caldo. Se la febbre associata alla condizione diventa grave, potrebbe essere necessario intraprendere un’azione più seria per mantenere il paziente in salute.