Una carenza di immunoglobuline è una condizione medica caratterizzata da bassi livelli di immunoglobuline. Ci sono un certo numero di immunoglobuline nel corpo, con le immunoglobuline A, D, E, G e M che sono tra le più comuni e le più importanti. Quando le persone non hanno scorte adeguate di immunoglobuline, sono meno capaci di combattere le malattie e possono essere inclini ad ammalarsi. Possono anche essere più vulnerabili alle infezioni che gli individui con un sistema immunitario sano potrebbero facilmente combattere.
Le immunoglobuline fanno parte dell’immunità umorale del corpo. Sono prodotti dai linfociti B e sono in grado di trasportare anticorpi che si legheranno agli antigeni. Gli anticorpi possono neutralizzare gli antigeni impedendo loro di legarsi alle cellule del corpo e possono anche agire per etichettare il materiale infettivo in modo che possa essere distrutto dal sistema immunitario. Le persone prive di immunoglobuline hanno un’immunità umorale meno efficace, sebbene la loro immunità cellulare rimanga intatta.
Alcuni casi di carenza di immunoglobuline sono ereditari. Esistono numerose condizioni genetiche che coinvolgono i linfociti B che possono limitare il numero di immunoglobuline prodotte. Altri pazienti hanno un deficit acquisito di immunoglobuline, che può essere secondario o primario. Le carenze primarie sono causate da malattie che colpiscono direttamente le cellule B, mentre le carenze secondarie emergono come parte di un processo patologico generale.
Ai pazienti può essere diagnosticata una carenza di immunoglobuline con un esame del sangue per contare i livelli di immunoglobuline nel sangue. Alcuni pazienti sono sintomatici e possono essere diagnosticati solo nel corso di esami del sangue di routine, come lo screening delle donazioni di sangue eseguito presso le banche del sangue. Altri pazienti hanno chiari problemi immunitari che portano a un workup, durante il quale si noteranno i bassi livelli di immunoglobuline nel sangue.
I trattamenti per la carenza di immunoglobuline variano a seconda della causa. In una carenza secondaria, il trattamento della malattia di base dovrebbe risolvere il problema. Con carenze primarie, il trattamento della condizione che sta danneggiando le cellule B può aumentare i livelli di immunoglobuline. I trattamenti possono includere trapianti di midollo osseo, nonché iniezioni di siero immunitario che introducono l’immunoglobulina del donatore nel corpo del paziente.
Finché i livelli di immunoglobuline rimangono bassi, i pazienti corrono un rischio maggiore di ammalarsi. Di solito si consiglia ai pazienti di esercitare precauzioni, compreso evitare ambienti in cui le persone sono malate di malattie contagiose. La carenza verrà anche annotata nella cartella clinica del paziente in modo che gli operatori sanitari siano consapevoli delle circostanze del paziente e sappiano prendere ulteriori precauzioni con quel paziente.