Miles Davis è talvolta descritto come l’ultima icona del jazz. Altri lo chiamano un visionario musicale o semplicemente uno dei più grandi jazzisti mai vissuti. Il suo modo di suonare è così chiaro e bello che è stato descritto da alcuni come se la sua tromba stesse cantando.
Nato nel 1926 a East St. Louis, Miles Davis proveniva da una famiglia benestante. Suo nonno è stato il primo proprietario terriero nero in Arkansas e il padre di Miles era un dentista di successo e allevatore di cavalli da corsa. Il giovane Miles Davis era un bravo, anche se non eccezionale, trombettista.
Mentre era al liceo, Davis ha affinato la sua arte ed è andato in tournée con la band di Billy Eckstine. Si trasferì poi a New York con la scusa che avrebbe studiato alla Julliard School of Music. In realtà iniziò a suonare con Charlie Parker e Dizzy Gillespie, diventando per tre anni il trombettista della band di Charlie Parker.
Nel 1949, Miles Davis guidava la sua band. Ha rotto con la tradizione introducendo nella sua band musicisti che suonavano strumenti insoliti, come la tuba e il corno francese. Nacque uno stile più sottile di jazz. Conosciuto come Cool Jazz, il gruppo musicale di nove elementi, o nonetto, ha influenzato un numero enorme di musicisti, principalmente sulla costa occidentale dell’America. L’album Birth of the Cool è diventato un successo immediato.
Nel 1955, Davis si esibì in un’esibizione trionfante al Newport Jazz Festival. Sempre improvvisando e cambiando il suo stile musicale, Miles Davis ha lavorato con Herbie Hancock, John Coltrane, Cannonball Adderly e molti altri grandi nomi del mondo jazz. Nel 1959, Davis registrò il rivoluzionario album Kind of Blue.
La tecnica usata da Miles Davis che lo distingueva dagli altri trombettisti era il suo uso della spaziatura. Usava spazi silenziosi nei suoi assoli per produrre un suono più rilassato. Suonava anche in un registro più basso per produrre un bel tono. Dal cool jazz, al jazz-fusion, al funk, la musica di Miles Davis era in continua evoluzione.
Come molti altri musicisti jazz, Miles Davis ha avuto la sua parte di demoni personali. Ha vinto l’abitudine all’eroina e alla cocaina con la sola forza di volontà. Davis ha anche sofferto di una serie di gravi malattie e una volta è quasi morto in un incidente d’auto. Ogni volta, fino alla sua morte nel 1991, Davis ha reagito ed è tornato alla sua unica passione, la musica.