Chi è Seneca?

Lucio Anneo Seneca è stato un filosofo e drammaturgo romano dell’età dell’argento della letteratura latina. Servì come tutore dell’imperatore Nerone e in seguito divenne suo consigliere. Le opere filosofiche di Seneca sono della scuola stoica, sottolineando l’importanza della ragione, dell’apprendimento, della semplicità dello stile di vita e della serena accettazione della sofferenza e della morte.
Poco si sa della prima infanzia di Seneca. Era il figlio del retore Lucio Anneo Seneca, detto Seneca il Vecchio. Seneca il Giovane nacque intorno al 4 a.C. e visse a Roma fin dalla prima infanzia. La sua famiglia era di Corduba, nell’odierna Spagna.

Seneca iniziò a studiare filosofia stoica in gioventù sotto i tutori Attalos e Sotion. Trascorse un po’ di tempo in Egitto con sua zia, tornando a Roma nel 31 d.C., dove fece una campagna per diventare magistrato. Seneca si scontrò con l’imperatore Caligola e successivamente con Messalina, moglie dell’imperatore Claudio, che ne ordinò l’esilio in Corsica nel 41. Il filosofo trascorreva il suo tempo in esilio studiando e scrivendo.

Seneca tornò a Roma nel 49 su richiesta della nuova moglie di Claudio, Agrippina, che mantenne il filosofo come precettore per suo figlio Nerone. Quando Claudio morì nel 54 e Nerone divenne il nuovo imperatore, Seneca fu suo consigliere insieme al prefetto del pretorio Burro. Nel corso degli anni, i consiglieri di Nerone ebbero meno influenza su di lui e Seneca si ritirò nel 63, dopo la morte di Burro, e si dedicò alla vita intellettuale.

Nerone ordinò a Seneca di suicidarsi nel 65 con il sospetto che fosse stato coinvolto in un complotto contro la vita dell’imperatore. Dopo essersi aperto le vene e essersi avvelenato senza successo, Seneca entrò in un bagno caldo per far defluire più velocemente il sangue e asfissiò per il vapore.

Le opere filosofiche di Seneca sono esempi classici del pensiero stoico. Scrisse anche tragedie, che furono ampiamente lette e venerate nell’Europa medievale e divennero un’influenza di drammaturghi come Jean Racine e William Shakespeare. Seneca scrisse anche una satira sul regno di Claudio e un’opera in sette volumi sulla meteorologia.