Cosa è coinvolto nel voto del Congresso?

Il Congresso degli Stati Uniti è il ramo del governo con il potere di legiferare. Queste leggi iniziano come disegni di legge, proposte di atti legislativi che il Congresso deve emendare e votare. Il voto congressuale è quindi il mezzo con cui il legislatore genera nuove leggi. Le procedure di voto del Congresso sono semplici nella loro forma di base, sebbene ci siano alcune complessità. Il Congresso può anche votare su questioni diverse dalle leggi, ad esempio se approvare risoluzioni del Congresso o confermare i candidati esecutivi in ​​carica.

Sia i senatori che i rappresentanti possono presentare la maggior parte dei tipi di disegni di legge, sebbene i disegni di legge sulla tassazione e sugli stanziamenti generali abbiano sempre origine alla Camera. Dopo l’introduzione, il disegno di legge passa alla commissione competente, dove i membri lo studiano e decidono se deve essere presentato come legge. Se il comitato decide che il disegno di legge deve essere convertito in legge, viene inserito nel calendario per il voto del Congresso. La Camera assegna un termine per la discussione del disegno di legge; quando questo è concluso si procede alla votazione. Non tutti i membri della camera devono essere presenti al voto, ma deve esserlo un minimo, chiamato quorum.

Esistono diversi tipi di voto al Congresso. Il metodo più semplice è il voto vocale, che sia la Camera che il Senato utilizzano per approvare le leggi di routine. In un voto vocale, i membri semplicemente gridano “sì” o “no” in risposta a una domanda. Se questo metodo dà un risultato poco chiaro, può risultare un voto di divisione. In questo tipo di votazione, ogni legislatore è chiamato a votare sì o no per verificare il voto di voce.

Il tipo più noto di voto del Congresso è il voto per appello nominale, che si verifica in entrambe le camere. In una votazione per appello nominale, ogni Senatore o Rappresentante esprime il proprio voto. Il numero di voti necessari dipende dall’esatta natura del voto. La maggior parte della legislazione richiede una maggioranza semplice, ma alcuni voti richiedono la maggioranza dei tre quinti o addirittura dei due terzi.

Entrambe le camere della legislatura devono approvare la legislazione nella stessa forma prima che il presidente possa trasformarla in legge. Una volta che un disegno di legge è passato da una camera, passa quindi all’altra per la votazione. L’altra camera può proporre emendamenti; la camera di origine può votare per accettarli o meno. Se entrambe le camere approvano il disegno di legge, passa al presidente, che lo firma, lo fa legge o lo pone il veto. In alcuni casi, se la seconda camera ha un disegno di legge simile in commissione, unirà i due atti legislativi.