Cos’è il camuffamento ottico?

Il camuffamento ottico è un ipotetico tipo di camuffamento attivo attualmente solo in uno stadio di sviluppo molto primitivo. L’idea è relativamente semplice: creare l’illusione dell’invisibilità coprendo un oggetto con qualcosa che proietta la scena direttamente dietro quell’oggetto.
Sebbene ottico sia un termine che tecnicamente si riferisce a tutte le forme di luce, la maggior parte delle forme proposte di mimetizzazione ottica fornirebbe solo l’invisibilità nella porzione visibile dello spettro. Esempi di prototipi e progetti proposti di dispositivi di mimetizzazione ottica risalgono almeno alla fine degli anni ottanta, e il concetto ha cominciato ad apparire nella finzione alla fine degli anni novanta.

I più intriganti prototipi di camouflage ottico sono stati creati dal Tachi Lab dell’Università di Tokyo, sotto la supervisione dei professori Susumu Tachi, Masahiko Inami e Naoki Kawakami. Il loro prototipo utilizza una telecamera esterna posizionata dietro l’oggetto nascosto per registrare una scena, che poi trasmette a un computer per l’elaborazione delle immagini. Il computer invia l’immagine a un proiettore esterno che proietta l’immagine su una persona che indossa uno speciale cappotto retroriflettente. Questo può portare a risultati diversi a seconda della qualità della fotocamera, del proiettore e del cappotto, ma alla fine degli anni novanta si creavano illusioni convincenti. Il rovescio della medaglia è la grande quantità di hardware esterno richiesto, insieme al fatto che l’illusione è convincente solo se vista da una certa angolazione.

La creazione di un completo camuffamento ottico attraverso lo spettro della luce visibile richiederebbe un rivestimento o una tuta coperti da minuscole fotocamere e proiettori, programmati per raccogliere dati visivi da una moltitudine di angolazioni diverse e proiettare le immagini raccolte verso l’esterno in un numero altrettanto elevato di direzioni diverse per illusione di invisibilità da tutte le angolazioni. Per una superficie soggetta a flessione come una tuta flessibile, sarebbe necessaria un’enorme quantità di potenza di calcolo e sensori incorporati per proiettare continuamente le immagini corrette in tutte le direzioni. Ciò richiederebbe quasi certamente una nanotecnologia sofisticata, poiché i nostri computer, proiettori e fotocamere non sono ancora sufficientemente miniaturizzati per soddisfare queste condizioni.

Sebbene la tuta sopra descritta fornisca un’illusione convincente all’occhio nudo di un osservatore umano, sarebbero necessari macchinari più sofisticati per creare illusioni perfette in altre bande elettromagnetiche, come la banda infrarossa. Un sofisticato software di tracciamento del bersaglio potrebbe garantire che la maggior parte della potenza di calcolo sia concentrata sulla proiezione di immagini false in quelle direzioni in cui è più probabile che siano presenti osservatori, creando l’illusione più realistica possibile.

La creazione di un’illusione ottica davvero realistica richiederebbe probabilmente un’ottica a matrice di fase, che proietterebbe la luce di una specifica ampiezza e fase e quindi fornirebbe livelli ancora maggiori di invisibilità. Potremmo finire per scoprire che il camuffamento ottico è più utile nell’ambiente dello spazio, dove ogni dato sfondo è generalmente meno complesso degli sfondi terrestri e quindi più facile da registrare, elaborare e proiettare.