Cos’è il ciclo economico?

Il ciclo economico, o ciclo economico, si riferisce alla fluttuazione ripetitiva ma irregolare dell’economia aggregata tra periodi di crescita o espansione e periodi di contrazione o recessione. Quattro diverse fasi di attività distribuite su un periodo di anni — il minimo, l’espansione o la ripresa, il picco e la recessione o contrazione — costituiscono un ciclo economico. Semplicemente punti piatti del ciclo, il massimo e il minimo rappresentano i punti massimi e minimi di vigore economico, mentre recessione ed espansione sono i periodi in movimento del ciclo economico che riflettono le tendenze del clima finanziario, misurando la direzione dell’economia. Il National Bureau of Economic Research misura la salute generale dell’economia e determina se gli Stati Uniti sono in espansione, recessione o transizione tra i due analizzando una varietà di fattori come i livelli di reddito personale, i tassi di occupazione, i volumi di vendita e l’industria produzione.

L’espansione o ripresa economica è il periodo del ciclo economico durante il quale l’economia sale da un minimo a un picco, caratterizzato da un’impennata dell’attività economica e un’espansione del prodotto interno lordo. I recuperi variano in durata da uno a dieci anni, con la maggior parte della durata di circa tre o quattro anni. Dopo un periodo di crescita, l’economia inizia a funzionare alla massima capacità con occupazione e salari che raggiungono i livelli più alti e il prodotto interno lordo che raggiunge il suo limite massimo. A questo punto, la curva di crescita si appiattisce, per poi iniziare a girare verso il basso, con livelli di reddito e occupazione in calo. Con salari e prezzi dei beni alquanto resistenti al cambiamento, l’economia rallenta in modo significativo in una media di 18-XNUMX mesi fino a raggiungere il fondo.

Gli indicatori economici sono statistiche utilizzate dagli investitori e dal National Bureau of Economic Research per prevedere l’andamento dell’economia in futuro. Gli indicatori prociclici, come il PIL, si spostano nella stessa direzione dell’economia, mentre gli indicatori anticiclici, come il tasso di disoccupazione, vanno nella direzione opposta dell’economia. Gli indicatori possono anche essere anticipatori, ritardati o coincidenti, a seconda che i fattori cambino prima, dopo o contemporaneamente all’economia. Il Congresso degli Stati Uniti pubblica ogni mese sette ampie categorie di indicatori economici, comprese le informazioni sulla produzione totale, sul reddito e sulla spesa. Altri fattori importanti includono salari, disoccupazione, mercati della sicurezza e del credito e finanza federale.

Gli esperti di economia mainstream discutono se i cicli economici si verificano a causa di cause interne all’interno di un sistema capitalistico, come la sovrapproduzione e la scarsa spesa dei consumatori, o se fattori esterni, come guerre o disastri naturali, sconvolgono il sistema, causando la fluttuazione. Il dibattito ha conseguenze significative per quanto riguarda la politica del governo. I sostenitori della teoria secondo cui i fattori interni causano il ciclo economico sostengono un aumento dell’intervento e della regolamentazione del governo. I sostenitori delle cause interne del ciclo economico sostengono meno intrusioni e regolamentazioni del governo. In alternativa, un’altra serie di modelli suggerisce che i cicli economici siano il risultato diretto di decisioni politiche.

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