Cos’è l’inguine di Gilmore?

L’inguine di Gilmore, noto anche come ernia dello sportivo, è stato descritto per la prima volta nel 1980 da un chirurgo chiamato OJ Gilmore. Il nome ernia dello sportivo è fuorviante perché non esiste una vera ernia associata alla condizione. I pazienti con l’inguine di Gilmore hanno dolore all’inguine unilaterale e persistente. La causa esatta della condizione è sconosciuta e alcuni medici pensano che potrebbero esserci diverse cause. La chirurgia può offrire un trattamento efficace ed è tipicamente seguita da un programma di riabilitazione intensiva.

I giocatori di sport come l’hockey e il calcio, che mettono a dura prova l’inguine attraverso la corsa, la rotazione, le torsioni e i calci, hanno maggiori probabilità di sviluppare l’inguine di Gilmore. Gli atleti maschi sono più comunemente colpiti dalla condizione rispetto alle femmine. Una volta che si è sviluppato, anche il dolore all’inguine associato al disturbo è aggravato dal proseguimento di attività vigorose. Tipicamente, i pazienti avvertono dolore e rigidità la sera dopo un evento sportivo e durante la mattina successiva. In due terzi dei casi, il dolore all’inguine di Gilmore si sviluppa gradualmente, mentre un terzo dei pazienti lo nota iniziare improvvisamente.

La diagnosi dell’inguine di Gilmore implica prima l’esame del paziente. Di solito, una struttura nota come anello inguinale superficiale è dilatata. L’anello inguinale superficiale è un’apertura nel muscolo obliquo esterno nell’addome inferiore e il medico è in grado di sentire questa apertura attraverso la pelle. Si allarga quando si sviluppano lacrime sia nel muscolo obliquo esterno che nella fascia di tessuto a cui si unisce, noto come tendine congiunto.

Durante l’esame di un paziente, l’area intorno a una parte dell’osso pubico, nota come tubercolo pubico, è spesso dolorosa al tatto. Questo può essere un altro segno importante dell’inguine di Gilmore. Alcuni pazienti hanno un’evidente debolezza muscolare che interferisce con un movimento dell’articolazione dell’anca noto come adduzione, dove la gamba si muove verso l’interno. Ciò può derivare da muscoli adduttori strappati, che si trovano in circa il 40% dei casi.

Il trattamento dell’inguine di Gilmore può comportare inizialmente un programma di esercizi di rafforzamento muscolare, ma se questi non riescono ad aiutare la condizione, diventa necessario un intervento chirurgico. Durante l’intervento chirurgico, vengono riparati tutti gli strati del muscolo addominale strappato. I pazienti prendono quindi parte a un programma di riabilitazione di circa quattro-sei settimane, completando quattro fasi di esercizi. Le prospettive per coloro che sono trattati chirurgicamente per l’inguine di Gilmore sono positive. La maggior parte dei pazienti è in grado di riprendere le attività sportive circa dieci settimane dopo l’intervento chirurgico ed è raro che la condizione si ripresenti.