L’introspezione è autoosservazione, autoesame e autoriflessione. È l’opposto dell’estrospezione che significa guardare all’esterno. L’introspezione è studiata e utilizzata nella professione di psicologia, sebbene non tutti gli psicologi siano d’accordo sul suo esatto valore terapeutico.
Si pensa che l’idea risalga all’antico filosofo greco Socrate. Ha trascorso gran parte della vita a essere introspettivo e ad incoraggiare gli altri a farlo. Due delle citazioni più famose di Socrate sono “conosci te stesso” e “la vita non esaminata non è degna di essere vissuta”.
Il fisiologo, filosofo e psicologo tedesco Wilhelm Wundt ha portato l’introspezione nel suo campo della psicologia sperimentale. Nel 1879 aprì il suo Institut fur Experimentelle Psychologie, che fu il primo laboratorio di psicologia sperimentale al mondo. Il suo approccio scientifico introspettivo si è concentrato sul funzionamento della mente attraverso sentimenti e percezioni. Wundt ha affermato che l’emozione appare prima del pensiero cognitivo.
Walter C. Varnum osserva nel suo libro Psicologia nella vita quotidiana che gli psicologi prima di Wundt applicavano la propria autovalutazione nel campo della psicologia. Wundt ha ampliato l’input introspettivo in modo da essere più sull’autoriflessione dei pazienti che su quella degli psicologi. Varnum sottolinea che, almeno in parte a causa del nuovo approccio introspettivo di Wundt, la professione di psicologia divenne molto più oggettiva tra il 1910 e il 1920. La psicologia si è poi evoluta in una scienza dell’osservazione degli altri e della registrazione di tali osservazioni.
Il pregiudizio è un fattore cruciale nello studio dell’introspezione. Questo pregiudizio è noto come illusione introspettiva. Ad esempio, gli studi hanno dimostrato che, dopo l’autoanalisi introspettiva, le conclusioni di molti individui secondo cui erano socialmente meno conformi o meno discriminatori nei confronti degli altri come la maggior parte delle persone erano imprecise. Ulteriori test dati a questi individui non hanno confermato i risultati delle loro autovalutazioni.
In un certo senso, l’introspezione differisce notevolmente tra gli individui. Ad esempio, alcune persone possono andare oltre l’osservazione, l’esame e la riflessione sulle proprie azioni, pensieri, sentimenti e desideri. Possono includere un’autovalutazione del loro spirito o anima. In questo modo, essere introspettivi può coinvolgere profondamente le convinzioni, i valori e gli approcci più astratti e unici di un individuo alla valutazione del sé interiore.
Un esempio di introspezione nella psicologia cognitiva è quando a un individuo viene chiesto di cercare di spiegare perché ha preso una determinata decisione. La parola cognitivo si riferisce al pensiero. Il pensiero può anche coinvolgere l’introspezione creativa. Ad esempio, l’introspezione simpatica è l’immaginazione psicologica di se stessi nella stessa situazione di un’altra persona. Essere comprensivamente introspettivi può fornire una visione e una comprensione della situazione di un’altra persona, ad esempio il motivo per cui potrebbe aver fatto determinate scelte.