Cos’è l’osteointegrazione?

L’osteointegrazione è un fenomeno in cui il materiale impiantato si integra con l’osso vivente, ancorando saldamente l’impianto in posizione. Questo evento è stato osservato per la prima volta all’inizio del XX secolo e i medici si sono resi conto molto rapidamente delle implicazioni dell’osteointegrazione. Solo alcuni materiali possono subire l’osteointegrazione, con il titanio che è una delle scelte più popolari per le procedure in cui l’osteointegrazione è l’obiettivo. Con altri materiali, il tessuto non riuscirà a crescere all’interno e intorno all’impianto e non si ancorerà.

In questo processo, l’impianto viene accuratamente posizionato nell’osso durante l’intervento chirurgico da un chirurgo ortopedico che ha adattato l’impianto al paziente, considerando le esigenze del paziente e riesaminando i raggi X per confermare le dimensioni e il posizionamento dell’impianto. Nel corso di diversi mesi, l’osso inizia a crescere nell’impianto, ancorando l’impianto in posizione. Una volta che l’impianto è installato e l’osso ha iniziato a crescere in esso, sarà impossibile rimuoverlo senza danneggiare l’osso e sarà in grado di sopportare il peso.

Uno degli usi ovvi per l’osteointegrazione è nell’installazione di impianti dentali. L’impianto può essere osteointegrato nella mascella, consentendo al dentista di inserire un dente sull’impianto. Sia l’odontoiatria estetica che l’odontoiatria ricostruttiva possono trarre vantaggio da questa tecnica implantare. La procedura può essere utilizzata anche per creare ancoraggi per protesi come arti protesici, naso e orecchie. Le protesi possono essere fissate in modo più stabile e sicuro con ancoraggi osteointegrati, migliorando il comfort e la funzionalità per il paziente.

Per gli arti protesici come braccia e gambe, l’osteointegrazione ha un potenziale immenso. Uno dei maggiori problemi con l’attacco di protesi è trovare tecniche che collochino saldamente un impianto sul corpo senza causare dolore o limitare la libertà di movimento. Attacchi impropri possono anche rendere in gran parte inutile un arto protesico perché non può sopportare il peso. Con le protesi osteointegrate, questi problemi possono essere affrontati. Di solito occorrono circa sei mesi perché l’impianto si ancori con successo nell’osso, a quel punto può iniziare l’adattamento per una protesi.

Anche le aste utilizzate per riparare le ossa gravemente rotte possono essere osteointegrate. In queste procedure, l’asta stabilizza l’osso mentre guarisce e aggiunge anche supporto e struttura per proteggere l’osso dalla rottura di nuovo in futuro. Il progresso della guarigione può essere valutato effettuando radiografie e studi di imaging medico del sito per confermare che l’osso sta crescendo nell’impianto e che l’osso sta crescendo in modo uniforme.