Cos’è un autotrapianto?

Un autotrapianto è un tessuto che viene trapiantato da una parte del corpo a un’altra parte dello stesso corpo. Questo è anche noto come innesto autologo, il che significa che il donatore del tessuto e il destinatario del tessuto sono gli stessi. L’innesto è una procedura chirurgica in cui un tessuto o un organo viene trapiantato o attaccato a una parte danneggiata, mancante o difettosa del corpo. Se l’innesto va bene, il tessuto trapiantato si integra con il corpo ed è servito dall’apporto di sangue del ricevente.

Sebbene le persone di solito pensino all’innesto cutaneo, è possibile innestare diversi tipi di tessuto, tra cui ossa, nervi, tendini, vasi sanguigni e materiali oculari. Oltre all’autotrapianto, un paziente può ricevere un allotrapianto, un isoinnesto o uno xenotrapianto. Un allotrapianto utilizza tessuto trapiantato da un donatore di una specie a un altro corpo della stessa specie, come nell’osso da un essere umano a un altro umano. Un isoinnesto utilizza il tessuto di un donatore geneticamente identico, come un gemello monzigotico. In uno xenotrapianto, il donatore e il ricevente provengono da specie diverse, come la cartilagine di maiale donata a un essere umano.

Un autoinnesto si occupa in genere di trapianti di pelle, ossa e vasi sanguigni. L’uso di tessuti del proprio corpo è spesso più sicuro e guarisce più rapidamente degli innesti di un altro donatore. In situazioni di emergenza, si raccomanda un autoinnesto, quando possibile, perché il paziente non deve sottoporsi a screening per garantire che il tessuto donatore sia compatibile. Poiché questa procedura rimuove dal tessuto da una parte del corpo per attaccarlo a un’altra posizione, gli autotrapianti creano due siti di recupero, che possono allungare le degenze ospedaliere e aumentare il disagio del paziente.

Durante un autotrapianto di pelle, il tessuto cutaneo viene in genere rimosso da una parte meno visibile del corpo, come l’interno coscia o i glutei. Gli innesti cutanei vengono utilizzati per ridurre il tempo di guarigione di un paziente, se una parte sostanziale della pelle è mancante o danneggiata, e per migliorare l’aspetto del paziente riducendo al minimo cicatrici o deformità. Di solito, solo un sottile strato di pelle viene rimosso dal sito donatore e innestato nel sito ricevente, ma a volte verranno utilizzati strati più spessi. Gli innesti più spessi comportano maggiori rischi di complicanze, ma creano meno cicatrici nella parte ricevente del corpo.

Gli innesti ossei prelevano l’osso da un sito donatore e riempiono gli spazi vuoti nelle ossa rotte, scheggiate o deformate. I medici usano spesso un allotrapianto, tipicamente da un osso morto e congelato, invece di un autoinnesto nell’innesto osseo a causa dell’alto rischio di morbilità nei siti donatori. Gli autotrapianti, tuttavia, sono utili per suscitare una risposta di guarigione dall’osso ricevente, migliorando così il recupero.

Nella chirurgia di bypass, di solito viene utilizzato un autotrapianto di vaso sanguigno per sostituire una sezione di un’arteria vitale. Ad esempio, negli interventi di bypass, i medici innestano vene o arterie da altre parti del corpo per sostituire sezioni bloccate di arterie importanti, come l’arteria coronaria. I vasi donatori spesso provengono dalla gamba o dalla parete interna del torace.