Simile a un rondò, un triolet è una forma poetica con una struttura fissa e linee ripetute. Originario della Francia intorno al XIII secolo, un triolet è composto da otto versi che utilizzano solo due rime. Il primo verso viene ripetuto a metà del poema e anche il distico che inizia il poema lo termina. Un triolet è spesso usato per trasmettere idee umoristiche, ma può anche indirizzare pensieri seri.
Significa “tripletta” in francese, un trioletto prende il nome dalla prima riga ripetuta. Questo verso si vede tre volte nel poema, al rigo uno, quattro e sette. Il secondo verso si ripete solo una volta, al verso otto, ma entrambi i versi regolano insieme lo schema delle rime di un trioletto. Poiché i versi quattro e sette sono ripetuti, devono far rima con il rigo uno, ma anche i versi tre e cinque fanno rima con il primo rigo. La riga sei fa rima con la frase ripetuta nelle righe due e otto, creando così solo due rime nel poema.
Sebbene i trioletti moderni siano spesso umoristici, le poesie precedenti riguardavano spesso argomenti seri. Un monaco benedettino, Patrick Carey, scrisse i primi trioletti sopravvissuti. Le sue poesie consistevano principalmente di devozionali. Anche Robert Bridges, un poeta inglese del XIX secolo che ha reso popolare la forma per breve tempo, ha scritto anche pezzi per lo più seri. Dopo il XIX secolo, il triolet è passato di moda ed è usato raramente rispetto ad altre forme.
La ripetizione e la brevità del trioletto sono i soliti appelli di questo tipo di poesia. Gli scrittori di poesie comiche possono usare la ripetizione per accentuare un aspetto sciocco o umoristico del loro argomento o, come pezzi seri scritti magistralmente, aggiungere strati di significato a ogni ripetizione successiva. Questa tecnica spesso trasforma una poesia apparentemente semplice in un’opera d’arte complessa.
Ad esempio, il poeta inglese Thomas Hardy inizia il suo trioletto “Quanto è grande il mio dolore” con l’affermazione “quanto è grande il mio dolore, le mie gioie quanto poche”. L’affermazione è un pensiero completo, che indica il suo stato d’animo attuale. Le righe sei e sette, tuttavia, affermano “né l’amorevole gentilezza ha aiutato a mostrarti / quanto è grande il mio dolore, le mie gioie quanto poche”. Qui Hardy usa la prima riga ripetuta come seconda metà di una frase più complessa, indicando ora non il suo stato d’animo, ma l’incapacità della persona a cui si rivolge la poesia di comprendere lo stato d’animo di chi parla. Questo cambiamento di significato contribuisce a conferire complessità alla poesia apparentemente semplice.