Gli organismi ediacarani vissero durante il periodo ediacarano, un periodo geologico che si estendeva da circa 635 a 542 milioni di anni fa. L’Ediacarano comprende la prima occorrenza conosciuta di organismi multicellulari, che iniziano ad apparire nei reperti fossili 600 milioni di anni fa con piccoli cnidari (parenti di meduse e coralli), poriferi (spugne) e primi animali bilaterali come Vernanimalcula.
Gli organismi ediacarani fossilizzati si dividono in due categorie: la cosiddetta fauna ediacarana, una gamma di forme trapuntate e simili a sacchi a volte chiamata “esperimento fallito della vita”, che si estinse prima della fine del periodo, e altra fauna che rappresentava i primi esempi di animali che continuarono nel Cambriano (subito dopo il periodo Ediacarano) e oltre, che include cnidari, poriferi e primi bilateri come i vermi segmentati. Confusamente, a volte la parola “fauna ediacarana” si riferisce a tutti gli organismi viventi durante il periodo ediacarano, mentre altre volte si riferisce solo alla propaggine iniziale di organismi multicellulari con un distinto aspetto trapuntato. Alcuni cladisti li classificano persino nel proprio regno all’interno del dominio Eukaryota.
Sono stati descritti più di 100 generi di organismi Ediacarani, inclusi Pteridinium, Ediacaria, Marywadea, Charnia, Dickinsonia, Arkarua, Onega e Yorgia. Il rapporto degli organismi ediacarani con le forme contemporanee è molto dibattuto. Sebbene nessuno abbia ancora sostenuto che i cordati (animali con una spina dorsale o notocord) possano essere trovati nei reperti fossili di Ediacara, si sostiene che phyla come molluschi, anellidi, platelminti, nematodi e altri potrebbero aver avuto origine durante questo periodo.
Uno degli organismi iconici di Ediacara è la Dickinsonia, un ovale a coste a simmetria bilaterale di affinità sconosciuta. Dickinsonia variava in dimensioni da 4 a 1400 millimetri, un grado di variazione molto ampio. Si pensa che abbia mostrato una crescita isometrica illimitata, cioè ha continuato a crescere continuamente fino alla morte. Le parti interne di Dickinsonia sono costituite da fibre fusiformi di 0.5-1 mm di diametro di funzione sconosciuta.
Un altro iconico organismo ediacarano, Yorgia, sembrava un incrocio tra Dickinsonia e un verme segmentato. Sono state trovate tracce molto lunghe da Yorgia, che vanno fino a 43 m (141 piedi), suggerendo fortemente che l’organismo fosse mobile.
Un altro dei famosi organismi ediacarani era la Charnia, un animale simile a una fronda la cui scoperta nel 1957 indusse la comunità scientifica a prendere sul serio per la prima volta l’idea della vita multicellulare pre-cambriana. Charnia, alcuni campioni dei quali superano i 2 m (6.5 piedi) di lunghezza, è sia temporalmente che geograficamente il fossile ediacarano più diffuso. Sebbene inizialmente classificato come parente delle penne marine, questa interpretazione è stata da allora screditata. Si sa molto poco dell’ecologia o del ciclo di vita di Charnia.