L’omosessualità era un tabù durante la fine del XIX secolo, ma erano comuni intense amicizie tra le donne. Conosciute come “matrimoni di Boston”, queste relazioni offrivano un grado di uguaglianza, sostegno e indipendenza alle donne benestanti che erano desiderose di una vita oltre la casa. Alcune donne della classe superiore hanno scelto di vivere insieme per perseguire carriere, istruzione superiore o altre attività individuali. In questo modo potevano ottenere rispettabilità e accettazione nella società, senza il consueto requisito di avere un marito. Le donne nei “matrimoni di Boston” spesso si baciavano, si abbracciavano e si tenevano per mano, e talvolta si riferivano l’una all’altra come “marito” o “moglie”. Ma mentre c’era affetto e devozione genuini, i legami erano spesso più legati all’amicizia e all’indipendenza che al romanticismo o all’intimità sessuale.
Amici e/o amanti:
Nel 1885, il romanziere Henry James esplorò il fenomeno nel romanzo The Bostonians. Il romanzo ha reso popolare il termine “matrimonio di Boston”, sebbene James non lo abbia mai usato specificamente nel libro.
Per alcuni, i matrimoni di Boston sono stati usati come copertura per le relazioni lesbiche. Le coppie potevano stare insieme senza destare il sospetto che si trattasse di qualcosa di più che platonico affetto femminile.
La scrittrice Willa Cather e l’editore Edith Lewis hanno vissuto insieme per quasi 40 anni, a partire dal 1908, anche se si discute ancora se fossero lesbiche. Furono sepolti uno accanto all’altro in un cimitero del New Hampshire.