Molto rumore per nulla è una delle commedie più note di William Shakespeare, anche se le sue origini rimangono in qualche modo misteriose. Scritto intorno al 1598, il gioco fu pubblicato per la prima volta intorno al 1600, molto probabilmente dopo le sue prime rappresentazioni. Le origini della complicata storia d’amore tra il casto Eroe e il virtuoso Claudio possono essere ricondotte a diverse possibili storie precedenti, incluse alcune che portano nomi e accorgimenti simili. Il duello di arguzia tra gli eroi comici Benedetto e Beatrice, al contrario, si crede che sia l’invenzione di Shakespeare, ed è spesso venerato come la sua migliore scrittura romantica.
Una possibile origine della trama centrale di Molto rumore per nulla è il poema epico The Faerie Queene, del poeta inglese Edmund Spenser. In una piccola sezione della seconda parte del poema, l’eroe Guyon incontra un giovane di nome Phedon, che racconta al cavaliere una tragica storia. Come Claudio in Molto rumore per nulla, Phedon è convinto da un amico traditore che la sua futura moglie, Claribell, è infedele. Per ingannare completamente Phedon, l’amico si traveste e seduce una cameriera nella camera da letto di Claribell, prima convincendo Phedon a guardare le stanze per i segni della sua sposa. La regina delle fate fu pubblicata nel 1596, dando a Shakespeare tutto il tempo per imbattersi in essa come possibile fonte materiale.
Una seconda potenziale storia di origine si trova in un romanzo italiano dell’autore Matteo Bandello. Pubblicata nel 1554, la storia si svolge a Messina, la stessa città in cui è ambientato Molto rumore per nulla. Oltre a contenere una trama che segue quasi punto per punto la storia di Eroe e Claudio, il romanzo di Bandello contiene anche diversi personaggi con nomi simili, tra cui Lionato e Don Pedro.
Esiste un terzo racconto simile, questa volta in un poema epico, Orlando Furioso del poeta italiano Ludovico Ariosto. Pubblicato quasi un secolo prima del dramma di Shakespeare, il poema contiene un episodio in cui un amante è ancora una volta fuorviato da un’ingannevole seduzione sul balcone della sua amante. Sebbene la versione di Ariosto differisca significativamente dalla trama centrale di Shakespeare, rimane possibile che Shakespeare abbia avuto accesso sia ai racconti dell’Orlando Furioso che a quelli di Bandello e che possa averli usati per creare Molto rumore per nulla.
Sebbene la storia di Eroe e Claudio sembri chiaramente dovere le sue origini a una fonte precedente, il dibattito più affascinante sulla storia di Molto rumore per nulla ruota attorno al processo di scrittura dell’opera. Le sezioni del dramma che trattano di Eroe e Claudio sono scritte in uno stile abbastanza simile alle prime commedie di Shakespeare, portando alcuni storici a credere che la trama centrale sia stata scritta molto prima. Gli amanti dei fumetti della commedia, Beatrice e Benedict, potrebbero essere stati scritti in modo completamente indipendente dalla trama principale, quindi inseriti nella storia di Eroe/Claudio come fogli comici. Sebbene ci siano poche prove concrete a sostegno di questa teoria, rimane un mistero allettante per gli studiosi shakespeariani.