Le bacche di camu-camu sono il frutto dell’albero di camu-camu originario della foresta pluviale amazzonica del Perù e del Brasile. Hanno una pelle rossa o viola, polpa bianca e grandi semi. Sebbene assomiglino all’apparenza della ciliegia, sono molto più aspri e di solito non vengono consumati in pianura.
Gli indigeni della foresta pluviale amazzonica hanno raccolto e coltivato bacche di camu-camu da prima dell’arrivo degli europei. Negli ultimi decenni, il frutto è diventato popolare nei mercati esteri, in particolare in Giappone. Queste bacche hanno un alto contenuto di vitamina C, bioflavanoidi e aminoacidi e sono quindi talvolta utilizzate per produrre un integratore alimentare in forma di capsule o polvere. Sebbene non siano le bacche più saporite, hanno un aroma e un colore accattivanti. Sono spesso usati come ingrediente in gelati, caramelle o piatti simili, piuttosto che essere mangiati semplicemente.
Le bacche di camu-camu sono facili da coltivare e l’albero di camu-camu crescerà in climi tropicali e subtropicali. La pianta richiede molta acqua, ma resisterà alle inondazioni e alle temperature abbastanza fredde, sebbene non al gelo. Le bacche inizieranno a crescere quando l’albero ha tra i quattro e i sei anni e compaiono una volta all’anno. Gli alberi di camu-camu possono continuare a dare frutti per decenni.
Sebbene le bacche di camu-camu stiano diventando più popolari al di fuori del loro habitat nativo, ci sono alcune barriere al loro successo sul mercato. Sono piuttosto costosi e quindi hanno difficoltà a competere con altre fonti di vitamina C e frutti più saporiti. Ad aggravare questo problema è la mancanza di visibilità dell’impianto nei mercati esteri.
La maggior parte delle bacche di camu-camu sono raccolte da piante selvatiche, rendendo irregolare l’offerta e i prezzi. Inoltre, gli alberi selvatici di camu-camu vengono raccolti pesantemente e possono essere in pericolo. Mentre la coltivazione di colture commerciali può alleviare questo problema, può anche influenzare negativamente le popolazioni indigene che si guadagnano da vivere raccogliendo i frutti selvatici.