Una cerimonia del caffè è una tradizione secolare in diversi paesi dell’Africa e del Medio Oriente, dall’Etiopia alla Palestina. Un elemento centrale in molti di questi riti di raccolta e di costruzione della comunità è il jebena, un bollitore di argilla a fondo largo con due beccucci: uno per il versamento e l’altro rivolto verso il cielo per facilitare il processo di fermentazione. Spesso decorate con simboli tribali, queste navi sono usate per riunire le persone per celebrare gli unici chicchi di caffè che hanno creato.
Vari tipi di caffè possono essere usati nella jebena, sebbene sia spesso la miscela locale, poiché gioire del fatto che la generosità sia un punto importante della cerimonia. Queste celebrazioni sono comuni a molte comunità in Etiopia, Sudan ed Eritrea, con decine di caffè ciascuna. In Etiopia, dove il caffè è la merce più redditizia, i chicchi più popolari sono Yirgacheffe, Harrar e Keffa, tutti chiamati con il nome delle orgogliose regioni da cui provengono.
Le abitudini variano, con alcune cerimonie che durano per ore. In Etiopia, inizia con i fagioli lavati che vengono versati in una padella a manico lungo e arrostiti su un fuoco, a volte rimuovendo la padella dalle fiamme per diffondere il suo aroma sotto il naso degli altri partecipanti. Dopo che l’aroma ha riempito tutti i polmoni, i fagioli vengono macinati e posti nella jebena con acqua, per prendere il posto della padella sul fuoco. Dopo l’erogazione, il caffè viene versato attraverso un filtro in un altro contenitore, quindi versato senza terra nella jebena.
Per preservare il sapore dei fagioli, i partecipanti alle cerimonie etiopi di jebena di solito non preferiscono latte o panna nel loro caffè. Lo zucchero, spesso in generose palette, è un’aggiunta abituale, ma di solito dopo che il caffè è stato versato in tazze tozze chiamate cini. In diverse culture, anche avere una sola porzione non sarebbe conforme alla tradizione. In effetti, di solito è considerata forma scadente partecipare a una cerimonia del caffè senza consumare tre porzioni, ognuna con il proprio nome ufficiale e significato simbolico.
Alcune culture bruciano incenso per integrare gli effetti aromatici del caffè, mentre altre lasciano che il caffè parli da solo. La cerimonia non è un affare privato; la jebena esce spesso dall’armadio quando i visitatori chiamano. Se servito, solitamente accompagna snack come biscotti o noccioline. Molti storici ritengono che l’Africa settentrionale sia il luogo di nascita non solo della civiltà, ma anche del chicco di caffè, che è un altro punto di orgoglio per coloro che continuano a svolgere cerimonie del caffè nel 2011.